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Giorgetti, 'chiudere al più presto con dazi al 10%'
"Problema è che l'Europa non è ancora un vero soggetto politico"
"Personalmente ho più volte evidenziato come anche l'incertezza abbia un prezzo. Nel negoziato sui dazi varrebbe la pena di chiudere al più presto possibile anziché lasciare che l'incertezza continui a frenare scambi ed investimenti. Gli inglesi hanno appena chiuso al G7 di Kananaskis un accordo su dazi attorno al 10% e credo che sia impossibile per l'Unione Europea strappare condizioni migliori. Forse vale la pena di chiudere al più presto anche noi al 10%". Lo ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze, nel suo messaggio mandato all'assemblea annuale dei soci dell'American Chamber of Commerce in Italy, AmCham Italy, che si sta svolgendo a Milano. "A monte di tutti questi confronti negoziali vi è tuttavia una sempre più evidente divaricazione strutturale tra i due lati dell'Atlantico. Da un lato vi è un Paese unico come l'America - che spinge verso la massima deregolamentazione, la detassazione e l'accelerazione dello sviluppo tecnologico -; dall'altro vi è un blocco di Paesi diversi come l'Unione Europea: iper regolatorio, lento ed in chiaro ritardo tecnologico". "L'Europa ci è necessaria perché nessun Paese europeo ha la dimensione per confrontarsi direttamente con l'America e questo ci porta a negoziare assieme come Unione. Tante materie su cui Washington ci sollecita al confronto sono quindi oggi di competenza dell'Unione Europea". Le parole di Giorgetti, che poi ha concluso. "Questa dimensione comune europea è tuttavia a sua volta un problema perché, su questi stessi temi, l'Europa non è ancora un vero soggetto politico. Anche qui la UE fatica a definire posizioni comuni, perché i suoi Paesi Membri hanno interessi diversi. A Bruxelles si impostano allora dei complicati processi burocratici mirati a definire almeno un minimo comun denominatore con cui presentarsi al tavolo negoziale".
R.Adler--BTB