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Ottavio Dantone e l'Accademia bizantina in Baroque Anatomy
In cd dal 12 dicembre progetto in tre volumi chiuderà entro 2028
(di Elisabetta Stefanelli) Lui, Ottavio Dantone, è uno spettacolo anche solo a vederlo senza musica, mentre suona il clavicembalo e dirige l'Accademia Bizantina, ma quando tra le mura del teatro di Bagnacavallo risuona grazie a loro l'integrale dei Concerti Brandeburghesi di Bach non si può che rimanere in silenzio. È questa la nuova avventura discografica e concertistica della storica formazione che affronta per la prima volta l'opera del grande compositore e lo fa, come loro abitudine, in modo completo e filologico. Sul cd un grande occhio in bianco e nero e un 5 in grande evidenza per 'Baroque Anatomy #5 - The Eye', primo capitolo, uscito in digitale il 14 novembre e in cd dal 12 dicembre, del progetto suddiviso in tre volumi che si chiuderà entro il 2028, corredato da video girati durante le sedute di registrazione al Teatro Goldoni di Bagnacavallo con l'obiettivo di proporre la grandezza di Bach anche ad un pubblico nuovo. Un progetto rimasto sul tavolo per anni e molto impegnativo, mentre Dantone annuncia in questi giorni di lasciare per "motivi personali" la direzione musicale dell'orchestra Haydn che ha assunto lo scorso anno, anche se conferma che sarà sul podio per tutti i concerti previsti in stagione e all'inaugurazione della stagione lirica 2026/27 dove, ha spiegato il direttore artistico André Comploi, dirigerà un titolo mozartiano. Intanto a Ravenna, a pochi chilometri dalla sede di Bagnacavallo, Dantone e l'Accademia sono stati protagonisti della trilogia d'Autunno al Teatro Alighieri. Grande progetto in cantiere anche per le Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, il più importante festival austriaco dedicato alla musica antica e barocca, che festeggeranno nel 2026 il loro 50/o anniversario con una produzione colossale: "Il pomo d'oro" di Pietro Antonio Cesti, opera in cinque atti dalla durata complessiva di circa sette ore, che verrà rappresentata in due serate (7-8, 11-12 e 15-16 agosto). La direzione musicale sarà di Ottavio Dantone, che ne esalta la varietà dei personaggi e della scrittura: "È un lavoro tipicamente Cesti, con una ricchezza emozionale fuori dal comune". A firmare la regia sarà l'italiano Fabio Ceresa, che promette uno spettacolo "serio ma con un sorriso, con una componente giocosa ed erotica". Tornando al progetto di Baroque Anatomy, Alessandro Tampieri, storico Konzertmeister dell'ensemble, spiega che "l'unicità e la grandezza di queste pagine richiede un'attenzione speciale e la sola 'semplice' registrazione dei 6 concerti ci è sempre sembrata riduttiva. Si è pensato così di offrire all'ascoltatore un'esperienza 'immersiva' dei Brandeburghesi, legando insieme brani attinenti tra di loro per geografia, genesi, storia personale dei compositori, destinazione d'uso et cetera". Il primo capitolo di questo affresco storico si apre con il quinto brandeburghese qui 'immerso' nel Concerto per Flauto e Violino di Telemann, nel Quartetto per flauto in la minore di Carl Philipp Emanuel Bach ed infine nel Concerto per flauto, violino e clavicembalo di nuovo di Johann Sebastian Bach. "In una partitura barocca - spiega ancora Dantone - c'è solo il 10% di quello che poi va in scena, il resto va creato, ma per farlo serve una profonda coscienza estetica altrimenti ti lascia senza le emozioni vere. Lo strumento è solo una piccola parte. Ora c'è una nuova filologia per parlare la lingua giusta, una volta erano più concentrati sul numero degli strumenti e la fortuna che sta vivendo in questo momento la musica barocca è dovuta alla competenza, anche dei cantanti, e ad una più profonda conoscenza". "Negli ultimi anni - continua - è nata una nuova competenza, una profondità filologica per comprendere con una ricerca archeologica e restituire il più possibile l'estetica di un periodo, dal compositore e ridargli vita". Quanto al primo capitolo del nuovo progetto, lo sguardo è incentrato totalmente sulla famiglia Bach in senso allargato, intesa come ambiente musicale che diede alla musica raffinatezza, fantasia e allo stesso tempo un certo rigore di scrittura. "Una scrittura - rileva Dantone - molto differente da quella italiana, anche se tutti hanno attinto allo stile italiano, ma rielaborandolo secondo la loro cultura. Riteniamo che ascoltare questo programma eseguito proprio da un ensemble italiano possa dare una lettura estetica e d'affetti molto interessante, laddove l'intreccio fra le due culture svela sempre interpretazioni inedite e crea effetti molto stimolanti". . Il primo capitolo di Baroque Anatomy avrà dal 2 febbraio prossimo un suo percorso live a partire dal Teatro Verdi di Trieste, quindi Roma, Bologna e Vicenza.
J.Horn--BTB