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The Teacher, la scuola in Cisgiordania come resistenza
In sala opera prima di Farah Nabulsi già al Torino Film Festival
(di Francesco Gallo) Non c'è solo Gaza, ma un fronte ancora meno raccontato dall'informazione internazionale: la Cisgiordania. È qui che si svolge The Teacher, opera prima di Farah Nabulsi, presentata Fuori Concorso alla 43/a edizione del Torino Film Festival e in sala da giovedì 11 dicembre, distribuita da Eagle Pictures. Questa la storia. Un affascinante insegnante palestinese (Saleh Bakri) lotta per conciliare il suo impegno — che mette a rischio la vita — nella resistenza politica con il sostegno emotivo e quasi paterno a uno dei suoi studenti (Muhammad Abed El Rahman). Per lui c'è anche la possibilità di una nuova relazione sentimentale con una volontaria (Imogen Poots). Ma quando nella zona di Nablus un oliveto viene bruciato da alcuni coloni e un palestinese viene ucciso, tutto precipita. Sull'altro fronte, Simon, un avvocato ebreo americano molto ricco, mette in campo tutta la sua influenza per ritrovare il figlio, un militare dell'Idf caduto in ostaggio e nascosto da alcuni palestinesi sempre a Nablus. "Sebbene sia nata, cresciuta e abbia studiato nel Regno Unito, a Londra, il mio sangue, la mia eredità è molto palestinese, e le mie esperienze dirette viaggiando nella Palestina occupata negli ultimi anni mi hanno davvero aperto gli occhi sull'ingiustizia e sulla discriminazione che vi si verificano, e su quanto tutto ciò sia sistematico e istituzionalizzato", ha raccontato a Torino Farah Nabulsi, già candidata all'Oscar per il cortometraggio The Present. "Volevo entrare di più nei dettagli, esplorare le condizioni reali, le esperienze e le emozioni che spingono una persona a fare certe scelte e intraprendere certe azioni. Come accade appunto al nostro protagonista Basem, al suo studente Adam e, infine, anche a Simon, il cui figlio è scomparso. La mia intenzione con questo film era portare il pubblico in un viaggio intenso ed emotivo all'interno di quelle vite e di quelle esperienze, nella speranza di lasciare gli spettatori a riflettere sulle scelte e decisioni che i personaggi compiono e sulla crudele realtà in cui sono costretti a prenderle". Com'è cambiata la situazione in Cisgiordania con la guerra a Gaza? "Dopo il 7 ottobre la situazione è anche peggiorata e i coloni sono diventati ancora più violenti. Per fortuna, però, Gaza ha creato un'attenzione anche verso il dramma della Cisgiordania che prima non c'era". Il film è prodotto da Cocoon Films, Native Liberty Productions e Philistine Films, in coproduzione con Louverture Films, Bertha Foundation, Metafora Production e Dear Gaia Films.
F.Müller--BTB